La vicenda delle aule utilizzate nel tempo dal TEDONE è lunga e complessa, non avendo avuto il nostro Liceo dall’inizio della sua esistenza una sede propria (vedi annuario 1998 pp.12-14) ed anche quando questa meta è stata raggiunta nel 1997, la stabilità di luoghi in cui svolgere le attività didattiche non è stata mai garantita. Ovviamente le vicende di trasformazioni dei luoghi per le attività delle classi si legano all’andamento delle iscrizioni degli alunni.
Ma vediamo per capitoli i punti salienti.
1.9.1997-9.11.1997. E’ l’anno della assegnazione della sede al TEDONE. Le classi sono 25 con 611 alunni, fino a quella data ospitate nei locali di Via Madonna delle Grazie con l’aggiunta di quattro aule nella sede succursale di Via Massari, cedute dalla Scuola Media “Giovanni XXIII”. L’occupazione della sede del Liceo avviene il giorno 10.11.1997, senza una consegna ufficiale, e tramite un’operazione in corso d’anno, sconsigliata anche dal Provveditore agli studi, ma urgente per rimediare ai gravi inconvenienti di umidità, piogge nei locali, bagni ridotti quasi alla inagibilità, aule strettissime e inadeguate, ecc.
10.11.1997-Senza perdere un giorno di lezione, con una operazione per gradi in giorni successivi (trasferimento biblioteca, poi trasferimento laboratori, poi trasferimento di cattedre e lavagne, infine, tra sabato e domenica trasferimento di banchi e cattedre, approfittando dell’assemblea di istituto concessa al sabato). Il lunedì mattina era tutto al posto giuso per riprendere le lezioni in ambienti che facevano restare a bocca aperta gli alunni. 20 aule, due aule da disegno, cinque laboratori, sala mensa, bar e cucina, biblioteca, auditorium ed ampia palestra con gli spalti. Piccolo problema: le aule non bastavano per cui si passò all’esperimento delle aule condivise che consisteva essenzialmente nell’occupazione delle aule anche quando le classi erano in palestra o nei laboratori. Sembrava una rivoluzione o grande confusione, ma tutti si adattarono subito, anche aiutati da una comunicazione precisa nelle diverse bacheche: ora di lezione, materia, docente ed aula e questa veniva abbandonata quando si utilizzava o la palestra o i laboratori, con il minimo di spostamento. Ovviamente le aule non riportavano il nome della classe ma il numero progressivo ed il piano R o S.
La soluzione funzionò fino all’anno scolastico 2000-2001 con l’inconveniente più noioso capitato proprio in quell’anno, quando, per accogliere le 31 classi e 790 alunni, l’unica soluzione possibile che si adottò fu la divisione dell’aula di Disegno (molto grande) in due settori per accogliere contemporaneamente due classi per l’insegnamento di Disegno.
2001-02 Con 34 classi autorizzate ed 870 alunni fu inevitabile la soluzione della settimana corta a rotazione ed anche l’integrazione di alcune ore al pomeriggio. Nell’assemblea dei genitori tenutasi il 1 giugno del 2001 si decise di adottare quella soluzione che comportava il sacrificio, richiesto a tutti, di prolungamento dell’orario scolastico fino alla sesta ora di lezione, l’adozione della settimana corta per 24 classi, con pausa di un giorno per quattro classi per ogni giorno della settimana, ed il recupero di un’ora settimanale per 5 classi e due ore per 6. Tutto questo alleviato solo dal cambio di aula ridotto al minimo (evento verificatosi solo per andare nei laboratori o in palestra). In data 9 maggio 2002 si tiene un’assemblea dei genitori per affrontare il problema delle 39 classi che funzioneranno nel successivo anno scolastico. Molti i problemi e difficili le soluzioni.
2002-03 Autorizzato il funzionamento di 39 classi (cinque classi in aumento rispetto all’anno precedente rappresenta il maggiore incremento nella cronaca del TEDONE). L’Istituto ha accolto 970 alunni. Tante le soluzioni proposte per aumentare la urgente richiesta di disponibilità di aule, fra cui quella di tramezzare la sala mensa, la biblioteca, le aule di disegno. Ovviamente da parte della presidenza c’è stato un netto rifiuto per tale soluzione sia per la incompetenza per adottare tale decisione, sia per non pregiudicare l’uso di spazi ritenuti fondamentali per l’attività formativa, sia per le norme di sicurezza che venivano alterate. Intanto si insisteva presso la Provincia per ottenere un ampliamento della sede, già chiesta da tre anni prima, e si avviava contemporaneamente la trattativa per la concessione di una sede succursale da parte del Comune di Ruvo. La richiesta fu oggetto di una estenuante e molto delicata diatriba (come documentata dalla stampa) che conteneva anche la proposta fatta da alcuni di rifiutare molte iscrizioni, già operanti per la scelta fatta presso le scuole medie. Alla fine la conclusione consistente nell’assegnazione di cinque aule in Corso Carafa, sede della ex S.M. “Carducci”, fu positiva, anche se ottenuta dopo alcuni giorni dall’inizio dell’anno scolastico.
La minaccia di doppio turno generalizzato a causa dell’indisponibilità (comunicata due giorni prima dell’inizio delle lezioni) delle aule promesse dal Comune nella sede della ex “Carducci”, creò gravi problemi di gestione. Tuttavia, al quarto giorno dopo l’inizio delle lezioni, finalmente si riuscì ad ottenere la utilizzazione (con altri problemi connessi), in condominio con altro soggetto formativo, di cinque aule nella stessa sede della ex Scuola Media, evitando quindi, anche per un solo giorno, il turno pomeridiano. Si sviluppò l’orario scolastico con la settimana corta per sole 22 classi (furono fatte salve le quinte ed il recupero pomeridiano ridotto ad un totale di 10 ore) e con un giorno alla settimana in succursale per 30 classi. Ridottissimi gli spostamenti per le classi sulle aule; la presenza in succursale è limitato, per le classi interessate, ad un solo giorno alla settimana.
2003-04 Autorizzate 41 classi per 1003 alunni; consegna del nuovo lotto di 12 aule. La disponibilità di ulteriori 12 aule, conseguenza della repentina e sorprendente ultimazione dei lavori dell’ampliamento della sede (sei mesi di lavoro), ha consentito di superare tutti i problemi degli anni precedenti (orario allungato, settimana interrotta, sede succursale) ed operare con maggiore serenità. L’anno scolastico ha avuto un inizio differenziato: le prime e quinte classi hanno cominciato a frequentare dal 15 settembre, mentre le altre classi dal 18. Di conseguenza la chiusura delle lezioni è avvenuta al 5 giugno ancora per le prime e le quinte classi, mentre i restanti alunni hanno concluso definitivamente l’attività didattica al 9 giugno. Le ragioni della diversa articolazione sono dovute ad una esigenza logistica (la disponibilità delle altre aule) e all’opportunità di garantire un periodo più ragionevole per la effettuazione degli scrutini ad aule chiuse. Nel corso dell’anno si autorizzò la possibilità di attivare la settimana corta per le classi tramite consultazione referendaria per le classi interessate.
2004-05 In data 22.10.2004 viene effettuato il collaudo delle aule aggiunte superando una diatriba con l’ufficio tecnico della Provincia che riteneva inopportuna l’utilizzazione delle aule aggiunte. L’Istituto ha accolto 1034 alunni nel corso dell’anno ed ha funzionato con 43 classi registrando ancora un incremento di due classi rispetto all’anno precedente e toccando il limite di capienza dell’istituto. L’orario delle lezioni testimonia la tenuta della scuola.
L’anno scolastico ha avuto un inizio differenziato, proseguendo l’esperienza dell’anno precedente: le prime e quinte classi hanno cominciato a frequentare dal 13 settembre, mentre le altre classi dal 14. Di conseguenza la chiusura delle lezioni è avvenuta al 7 giugno ancora per le prime e le quinte classi, mentre i restanti alunni hanno concluso definitivamente l’attività didattica all’8 giugno. Per la prima volta si è anche avuto riguardo alle festività patronali dei comuni limitrofi di provenienza degli alunni, deliberando la chiusura della scuola nelle due ricorrenze: 23 aprile e 10 maggio. Una particolare attenzione nella compilazione dell’orario ha consentito di ridurre ulteriormente gli spostamenti delle classi sulle aule, utilizzando i laboratori che hanno funzionato a ritmo sostenuto. Nei successivi anni stessa situazione con 43 classi nel 2005-06 e 1048 alunni; 44 classi nel 2006-07.
In quest’ultimo anno l’Istituto ha accolto 1068 alunni sopportando un peso organizzativo e di gestione ai limiti di capienza dell’istituto per numero di presenze nella sede. Per ovviare ai disagi registrati con la crescita del numero di iscritti si avanzò la proposta alla Provincia di Bari di un ulteriore ampliamento di aule. Risultando impraticabile questo percorso per le situazioni della sede asegnata (rapporto tra estensione dell'area ed il numero di aule costrutite), ritenendo la scuola meritevole di attenzione fu proposta dalla stessa Provincia l'inserimento del TEDONE nel piano dell'edilizia scoastica con la progettazione e costruzione di una sede aggiunta di 20 aule e tutte le strutture annesse. Purtroppo il progetto per il TEDONE non è stato ancora realizzato.
Il 2007-08 è l’unico anno in cui si registra la flessione di una classe (sono autorizzate infatti 43, anche in applicazione delle restrizioni dell’organico, con 1071 alunni di numero maggiore rispetto all’anno precedente ma con una classe in meno) e la situazione logistica non cambia.
2008-09 e 2009-10 L’Istituto ha accolto 1086 alunni nel corso dell’anno 2008-09 ed ha funzionato con 45 classi;
stesse classi e 1090 alunni nel 2009-10; è stato necessario chiedere la disponibilità ed utilizzazione di tre aule della sede succursale della S. M. Giovanni XXIII attivata ad inizio d’anno. Si ripropone la sede succursale già utilizzata fino al 1997. In aggiunta si delibera di disporre la contemporanea utilizzazione per 4 classi dell’insegnamento di EF (due classi in palestra, una classe sugli spalti agli attrezzi, ed una classe in auditorium per l’insegnamento frontale). Ciò consente di disporre di un numero maggiore di spazi per fare lezione. Si delibera anche di adottare due orari delle lezioni, uno al primo ed un secondo al secondo quadrimestre per accogliere nella succursale classi diverse nel primo ed altre nel secondo quadrimestre. Si ottiene di alleggerire il peso della frequenza della sede succursale, sia pure per un giorno alla settimana.
2010-11 autorizzate 46 classi con 1134 alunni, aumentate a quattro le aule della succursale; si autorizza la settimana corta per le classi prime che con la riforma hanno 27 ore settimanali di insegnamento.
2011-12 accolte 47 classi per 1193 alunni, ancora quattro aule alla succursale; stesse misure organizzative degli anni precedenti.
2012-13 49 classi per 1212 alunni; ottenute cinque aule nella sede succursale per la disponibilità della S.M. Giovanni XXIII.
Da sottolineare anche l'apertura del Liceo verso le attività proposte dagli esterni per la utilizzazione delle aule scolastiche e delle strutture interne quale l'auditorium e la palestra. E' stato portato avanti un programma di collaborazione ispirato alla reciproca disponibilità per allargare l'orizzonte formativo. La palestra in particolare è stata oggetto di accordi con Società e Federazioni del CONI per importanti eventi, come torneo regionale di scacchi, attività di tennis tavolo, di tiro con l'arco, di karate, pattinaggio, basket e atletica leggera. Fra le tante attività si cita quella del febbraio 2010 che ha accolto nella palestra il 3° Torneo regionale di 4° categoria di tennis tavolo.